Incontri per adulti

lunedì 31 ottobre 2011

Telefono Erotico con Ivana

Ivana Giacomello, dedita succhiatrice di pisello, inizia la sua pratica erotica facendo sesso al telefono subito dopo la seconda pesantissima e violentissima sberla presa sulla guancia destra dal marito imbestialito. Non è dato sapere se fosse vero o no, ma la Giacomello ha sempre detto di aver fatto sesso solo con i propri fidanzati, alcolizzati inglesi e neozelandesi con i quali conviveva, e senza averli mai traditi. Naturalmente, quando attraversava i periodi di libertà coniugale, cioè quando veniva piantata, si dilettava, praticamente tutte le sere dopo il lavoro, ma proprio tutte le sere dopo il lavoro, con le sue amiche dell'OPQ (Osteria Puttane Qualificate) a bere superalcolici e fare amicizia con nuovi viandanti di passaggio e altri faccendieri che si trovavano a spasso di notte per la capitale, in cerca di un buco per infilarcelo dentro. Si ubriacavano, le donnine allegre, si ubriacavano e si agitavano calde incandescenti per attirare l'attenzione dei maschi sconosciuti e mai visti prima; qualcuno si faceva coraggio e si avvicinava per le solite battute idiote e i convenevoli; poi si finiva a letto, in camera d'albergo del viandante, a leccare scroto e buco del culo, a succhiare glande e pisello, con la bocca e con la figa, nel modo più anonimo possibile, senza nessuna precauzione e senza neppure una memoria o un numero di telefono…niente; ma non tradiva nessuno con questa pratica e nemmeno andava con uomini dichiaratamente sposati. Scopava con gente mai vista prima, incontrata al buio fumoso e confuso del OPQ, ma sapeva che non erano sposati; non sapeva i loro nomi, non sapeva i loro numeri di telefono, non sapeva nulla tranne l'odore dei loro scroti arricciati e dei loro peli attorcigliati attorno al buco del culo; era sicura che non fossero sposati; almeno così diceva, e si sentiva per questo meno puttana. Poi, a 37 anni, Ivana si sposa con il cornuto del suo nuovo amore, incontrato anche lui facendo sesso al telefono; il marito non era uno di quei coglioni che era solita rimorchiare all'OPQ: il marito aveva molte qualità ma era disoccupato e si portava davanti una trave storta e grande più di venti centimetri, sempre pronta a sborrarle in gola e nel punto più profondo dell'interno dello sfintere anale interno; il marito era uno di quei soggetti condannati ad uno stato di erezione perpetua.