Incontri per adulti

mercoledì 30 novembre 2011



picchiettava, con la mente e con il cuore, picchiettava su quel meraviglioso orifizio ingrinzito che a questo punto iniziava a solleticarsi e a rilassarsi divertito; l’introduzione delle sue due dita nell’ano sarebbe avvenuta per risucchio, senza spinta; prima avrebbe infilato l’indice; solo una falange, poi la seconda; poi fuori e dentro di nuovo, dentro e fuori, fuori e dentro, fino a mettere a fianco al medio l’indice e far penetrare nell’ampolla rettale della sua paziente vigliacca e sodissima, tutte le falangi delle due dita

lunedì 28 novembre 2011

la tragedia dei 6 sodomizzatori in cerca di suore





La tragedia dei sei sodomizzatori in cerca di suore, rappresentata poi in videochat erotico, è scritta in italiano semplice e modesto; anche perché all’Ivana – che è specializzata nell raddrizzamento estremo della banana – non è dato l’uso della lingua italiana, e narra di un capocomico che incontrava due suore lesbiche in un corridoio universitario...

mercoledì 23 novembre 2011

Pompini alla Bocchini-Bocconi



Pompini alla Bocchini-Bocconi
Pompini ad ingoio totale per tutti i nuovi iscritti al centro ricerche SVI, presso l'università degli studi Bocchini-Bocconi, grazie alla nobile iniziativa del comitato studentesse vergini indolenti (SVI) in occasione dell'apertura del nuovo centro ricerche dedicato alla grande ricercatrice di Scroti Induriti e testicoli gonfi, la professoressa associata Antonietta Villa (Che per passatempo fa anche l'avvocato)


il reietto sodomizzatore



Irda era una brufolona, questo sì, ma aveva un culo fantastico e il Frizzi, di quando in quando, la inculava con il pensiero, rimembrando il tempo che aveva impiegato a convincerla sei anni prima e le sistematiche inculate di quella magnifica estate; be’ poi magnifica non tanto, a meno che non la si confrontava con il periodo presente.

martedì 22 novembre 2011

la moglie possibile del professor Berardi, incontrata facendo sesso telefono


apre la giornata con un bocchino con ingoio totale preannunciato, inserendo l’indice della mano sinistra, dalle unghie ben tagliate e levigate, nell’orifizio anale del marito, per stimolare la sua eiaculazione prostatica, mentre con il medio e l’anulare gratta contro il perineo e lo scroto ammosciato del marito; talvolta aggrappa con le tre dita i testicoli gonfi del marito nel tentativo di sentire lo scroto arricciarsi ed indurirsi, prima che il fiotto di liquido caldo inizi a spruzzarle nella gola; pompini con la bocca e con il culo

lunedì 21 novembre 2011

Sesso telefonico morboso con le studentesse vergini certificate



La verginità è un requisito imprescindibile ed esiziale per poter ottenere l’iscrizione alla Bocchini-Bocconi e viene richiesto un certificato per ogni 6 mesi di frequenza, pena l’espulsione immediata dall’istituto senza riconoscimenti degli esami sostenuti con successo. Ecco perché, le studentesse più scioperate, pur bevendo sborra a garganella e facendo pompini a sconosciuti incontrati facendo sesso telefonico, rimangono vergini.

sabato 19 novembre 2011

telefono erotico: avvocatessa con vaginite galoppante


telefono erotico con l'avvocatessa che si presenta in udienza con la vaginite galoppante; il Bandettini non poteva sopportare l'odore di pesce fradicio che accennava dalla sua vagina spellacchiata, da quel momento in poi, che seguiva tra mesi di pompini a causa dell'irritazione all'uretra, prese a gratificarla lasciandosi fare solo bocchini.

Inculare la moglie ideale, anche se è la moglie d'altri


La moglie ideale e la moglie possibile; l'ultimo saggio di Paolo Berardi, professore associato della Bocchini-Bocconi; naturalmente sono ricerche fatte sulle mogli d'altri, visto che la sua è un cesso.

venerdì 18 novembre 2011

puttanelle divaricate per bere sborra a garganella


Le figlie del Prof. Paolo Berardi, sindacalista di professione e per hobby professore associato alla Bocchini-Bocconi, dimostrarono presto di non avere nessun bisogno di ripetizioni

giovedì 17 novembre 2011

i Testicoli stra-gonfi del mio fidanzato che mi adora tanto


Anche sua figlia Jessica, dopo la sua separazione dalla moglie, si era dedicata a tempo pieno al vide ochat erotico e faceva anche sesso al telefono. Per fare sesso al telefono e video chat erotico si era trasferita all'isola di Tropicana, l'isola e si era persino trovata un "ho un fidanzato che mi adora, ho un fidanzato che mi adora" per convincersi che video chat erotico e sesso al telefono fossero solamente passatempi. E invece, video chat erotico e sesso al telefono erano ragione di vita per Jessica, come lo erano stati per suo padre Giorgio e per sua madre Antonietta.










sabato 12 novembre 2011


Deretani affaticati: inculare la nipotina dal culo indolente

Ci volle diverso tempo prima che il Benandinelli iniziasse a sodomizzare tutte le donne che si portava a letto, sistematicamente, a sodomizzarle prima tutti i giorni, poi due volte al giorno e persino a incularle tre o quattro volte al giorno. Deretani affaticati: inculare la nipotina dal culo indolente

venerdì 11 novembre 2011

Ti faccio il Sedere


"Ti faccio il sedere", così è scritto sul tempio di Apollo a Delphi; il motto delfico "ti faccio il sedere" si riferisce precisamente al principio inossidabile secondo il quale a tutte le donne piace il sesso anale reiterato; bisogna solo trovare la chiave d'accesso al centro perfetto de buco del culo che è anche l'unico vero regno di verità e di giustizia. Per comprendere come trasferire nella pratica questi principi basilari, bisogna seguire con scrupolo le poche indicazioni prescritte per la nobile arte del sesso anale da Marcella Doccia su: Inculare.
http://www.inculare.net/sesso-anale-esasperato.html

giovedì 10 novembre 2011

Basta con il vino, preferisco un bel pompino (pompino fatto col culo)


Erano state solo inculate; tutte le volte che aveva dormito assieme a Sonia di Oristano, il Benandinelli le era venuto nell'ano, e l'aveva inculata due o tre volte per notte. Sonia non aveva mai detto nulla, si era sempre lasciata inculare e aveva sempre goduto di quelle inculate senza mai domandare di essere scopata anche da davanti.

mercoledì 9 novembre 2011


Da due giorni non scopava il Benandinelli, e non inculava, e non veniva in bocca alla Giacomello, sua moglie prediletta. Sicché, il terzo giorno di vacanza, avendo deciso assieme di andare a comprare il maiale e il Whiskey al supermercato d'altro quartiere, il Benandinelli decise di gratificare la moglie con un pompino prima di uscire.

martedì 8 novembre 2011

Basta con i Pompini ad ingoio totale: da ora in poi solo inculate


Basta con i Pompini ad ingoio totale: da ora in poi solo inculate

da ora in poi, per i prossimi 3 mesi, solo inculate; così impari a fare solo bocchini per gli scorsi 3. E così aveva fatto; lei era tornata a letto pensando che lui sarebbe tornato puntandole il cazzone al viso in attesa che lei riprendesse a succhiarlo; ma lui no, era andato in cucina e aveva preso a lavare i piatti piuttosto. Leggi tutto >
Continua su: 3 mesi di sole inculate >




http://www.inculare.net/3-mesi-inculate.html

lunedì 7 novembre 2011

Stai tranquilla, mettiti sul fianco e fatti inculare


Sei venuta. Adesso, stando ai patti, ti fai inculare: mettiti sul fianco, stai tranquilla e lasciati fare il culo.
- "forse dovresti mettere un po' di lubrificante" - e va bene, tira fuori, metti lubrificante, ripunta la punta della cappella fatta a punta nel centro del centro del buco del culo e aspetta….aspetta…poi il cazzo viene risucchiato dentro il buco del culo di lei, finalmente, per la seconda volta, per la seconda magnifica volta…e, sta troia lecca-scroti e lecca ani con i peli del culo arricciati di viandanti inglesi e neozelandesi, sta troia affamata e avventuriera dei bar delle puttane qualificate, lo aveva interrotto una seconda volta...leggi tutto, tranquilla e fatti inculare >

domenica 6 novembre 2011

Pompini agli sconosciuti incontrati facendo sesso al telefono


Telefono Erotico: pompini ad ingoio totale ma non con il marito, solo con sconosciuti.
Una mattina lei lo aveva aspettato, tranquilla, a fianco a lui nel letto; aveva aspettato che si fosse svegliato per farsi scopare; per vedere se era guarita, perché voleva fare un figlio. E, tale e tanta era la sua voglia di fare un figlio, quella mattina, che non le faceva più male la figa mentre si prendeva dentro tutta la trave gonfia e storta del dottor Benandinelli, vincitore di gara di piselli....leggi tutto, pompini sì, ma solo per sconosciuti >
Continua su: - "Stai tranquilla, fatti inculare.."

sabato 5 novembre 2011

Mia moglie è restia, scopa solo con gli sconosciuti


aveva imparato a fare bene i bocchini e non sprecava nemmeno una goccia, questo sì; però, 'troia bagascia lecca-scroti navigata che non sei altro, come ti viene in mente una pazzia simile a quella di non farti più inculare? Se tu hai problemi nelle figa perché rifiuti gli antibiotici e vuoi guarire in modo naturale, va bene, non ci sono problemi; facciamo il culo invece che la figa; ma no che ti inventi il modo pigro di succhiarmi fuori la sborra con la bocca tutti i giorni in modo da evitarmi di incularti e di scoparti; questa è follia pura'. Leggi tutto
Continua la vicenda della moglie del Benandinelli, succhiatrice di piselli sempre pronta al telefono erotico.

venerdì 4 novembre 2011

Processione di peni eretti senza fine

Gli uomini si impigrivano e trascuravano il sesso anale reiterato per i pompini con ingoio preannunciato. Le donne facevano la stessa cosa; iniziavano a preoccuparsi di meno di far contento il cazzo del marito, di essere affascinanti e pervertite, di essere eccitanti e sensuali. Iniziavano piuttosto a farsi belle e a profumarsi solo nelle occasioni in cui potevano incontrare altri uomini; uomini sconosciuti e incontrati con il telefono erotico, uomini pieni di ormoni caricati con ore di sesso al telefono; non importava chi fossero; occasioni di lavoro, feste, pranzi, compelanni, e così via, in una processione di peni eretti senza fine........leggi tutto: pompini al telefono >
Continua su: Donne porche pronte a fare pompini con la bocca e con il culo >

giovedì 3 novembre 2011

Le tardone perditempo

E poi c'era una categoria di tardone che il Benandinelli considerava le tardone perditempo. Perditempo è un aggettivo che veste bene addosso a moltissimi operatori italiani, a prescindere da quale sia la loro linea d'affari; per esempio, prendendo quella delle tardone, come quelle tardone lecca-scroti arricciati e palle ammosciate che rimorchiava al Kursal quando era appena sotto i trent'anni, quelle non erano tardone perditempo. Ma le puttane che incontrava nei social network, in webcam porno, quelle vacche cibernetiche in cerca di pisello e palle cibernetici
.....
Il dottor Benandinelli non si era pentito minimamente della sberla che aveva rifilato alla lecca-scroti di sua moglie. Pesava circa 45 chili, così diceva lei ma in realtà sarà stata almeno 50, e quello scapaccione inaspettato l'aveva lasciata stordita e scioccata; era più perplessa che spaventata; non poteva credere che il Benandinelli aveva la forza fisica e la velocità sufficienti a farla girare su sé stessa come una trottola prima di farla ripiegare sulle sue ginocchia; - "Hai finito di dire coglionate, puttana, troia, puttana lecca-scroti, troia che tutti si possono prendere in tutti i bar della capitale." - Il fatto sta che neppure la moglie del Benandinelli, la dottoressa Benandinelli, succhiatrice di piselli, la quale si chiamava da fanciulla Ivana Giacomello, succhiatrice di pisello, neppure lei si sentiva in colpa delle telefonate bollenti che continuava a fare con altri uomini parlando al telefono in ore di telefono erotico: - "facciamo sesso al telefono, accendimi tutta, picchiami anche tu, sbattimi a terra come quel porco di mio marito, chiamami al telefono erotico"...neppure la moglie del Benandinelli, neppure lei, si sentiva in colpa delle telefonate bollenti che continuava a fare con altri uomini parlando al telefono in ore di telefono erotico: - "facciamo sesso al telefono, accendimi tutta, picchiami anche tu, sbattimi a terra come quel porco, chiamami al telefono erotico e facciamolo cornuto, facciamo pompini al telefono, inculate, penetrazioni anali al telefono. La prossima sberla che mi darà sarà anche più meritata…

martedì 1 novembre 2011

La Vergine Villana

La Vergine Villana, intraprendente e puttana, capitana del corso: Vergini Sfrenate Inculate

Savio: - "dicono per per ogni uomo sul pianeta ci sono circa 8 donne"
Castruccio: "Si?"
Savio: "Si...."
Castruccio: "...."
Savio: "Quello che non capisco è dove cavolo sono le mie 8"
Castruccio: "Dovresti andare in Cina; pensa che in Cina ci sono almeno 800 milioni di donne. Almeno."
Savio: "Almeno; e allora noi che ci stiamo a fare qui?"
Castruccio: - "Per ora, a me, non rimane altra scelta".


Appena arrivato su questa strana isola, sono stato avvicinato da un fantasma alto quasi due metri. Molto leggero, magrissimo. Emanava un odore di morte, di decomposizione. In mano, teneva una tazza con delle incrostazioni tali che non si riusciva a capire cosa stesse bevendo. Parlava del più e del meno, per fare amicizia con il suo nuovo vicino, che poi sarei stato io. Americano, ex marine, ex obeso da 250 libbre, ex alcolizzato, ex drogato; ancora attualmente dipendente dal vizio del fumo e dal gioco d'azzardo. 57 anni che parevano almeno 87. Abitava al numero 1, quella topaia con il balcone che chiudeva ad angolo. Una volta ho rischiato e mi sono avvicinato a circa tre metri dalla sua porta; si sentiva l'odore tipico di piscia delle gatte in calore che nutriva con mangimi adulterati lasciati a marcire per mesi in 3 piattacci rotti e incrostati fuori la porta. Durante i mesi che sono venuti appresso, tanto Rum, tanta birra e tante chiacchiere inutili; poi, finalmente, ho incontrato Gereline. Una go-go girl. Una ragazza pagata per intrattenere i clienti fuori e dentro il bar galleggiante; pagata per intrattenerli a letto, ovviamente dopo aver pagato il bar.

- "Pensa, Savio, a me ha detto di no; io pago, non ho mica problemi; niente da fare; tutte le volte ha le mestruazioni".
- "Beh, queste sono ragazze costrette a fare il mestiere, mica son puttane, lavorano".
- "Mica son puttane, lavorano".
- "Si, altro non trovano, sono costrette a fare questo mestiere ma cercano di tirare avanti senza darsi oltre un certo limite".
- "Savio di nome". -

Gereline aveva 19 anni, era muscolosa, forte, bella; aveva un sorriso con una dentatura smagliante e odorava di una fragranza naturale che mi faceva rizzare tutti i peli. Divenne presto un'ossessione; ogni tanto andavo a trovarla ma erano visite infruttuose; normalmente ci andavo in seguito a qualche sbronza. Mi incoraggiava sempre, per la verità, come se fossi stato un cliente speciale del locale. Ma non accettava mai di venire in camera mia. L'ultima volta, mi rivolse un gagliardo interrogativo carico di ottimismo.

- "Dov'è che abiti?"
- "Al Marmot".
- "Ahh,..ha ha ha ha ha."
- "Che c'è da ridere?"
- "Ho vissuto un mese e mezzo al Marmot, non posso venire e farmi vedere con te; mi conoscono".
- "Come mai vivevi li? Eri con qualche tua amica?"
- "No, ero con il mio Boy friend" - Una volta mi aveva persino detto che era lesbica.
- "Boyfriend?"
- "Si, conosci uno che si chiama DAN? Americano, vecchio, ha fatto la vasectomia".
- "E che cos'è?"
- "Un'operazione alle ghiandole endocrine (solo alle palle per la verità, o da quelle parti) che ti impedisce di fare figli.
- "Ma tu non eri quella che non scopava con gli stranieri?"
- "Infatti; ho sbagliato una volta e non sbaglio più"
- "Sbaglio, eh, sbaglio; uno sbaglio di un mese e mezzo, mica di una sera o di uno short-time".
- "Lavoravo in un negozio di alimentari, avevo 17 anni, ero vergine; lui mi ha invitato e sono andata. Sono stata a casa sua, andavo in piscina, usavo la palestra del residence, conosco tutti lì..ha ha ha. No, non posso farmi vedere ancora lì con te." -

Vincendo quella stupidissima e ingiustificata forma di gelosia, insistetti:

- "Ascolta, pago qui e andiamo da un'altra parte; prendo una camera d'albergo in un altro paese qui vicino."
- "No, no, no.." -

Rideva e ballava, dimenava il culo e provocava; provocava con quella risata da strega ignorante che intuisce in parte il suo potere e si frega bellamente degli umori dolorosi che procura.

- "Lo sai che non vado a letto con gli stranieri. Ha ha ha. Sono sola qui, la mia famiglia vive lontano. Se mi ammalo come faccio? Se resto in cinta come faccio?"
- "Beh, ma che palle questa.."
- "What? Don't speak Italian...I don't understand.."

Tracannato il fondo del bicchiere, ho pagato e sono uscito senza salutare. Arrabbiato e in pena, per essere stato rifiutato da una meretrice, l'unica che mi era entrata nel sangue e che continuava a stuzzicarmi ogni giorno senza motivo. Forse aveva ragione Savio. Erano ragazze che lavorano, facevano il mestiere ma non lo facevano sul serio......, e poi se uno non le piace non le piace, che ci si poteva fare? Per arrivare al mio appartamento ci sono da scalare 158 gradini, con una pendenza di almeno 30 gradi. Mentre salivo le scale due alla volta, sono stato sopraffatto da quell'odore di morte emanato dal fantasma dei gatti (ex marine, ex alcolizzato, ex obeso, ex drogato, con il vizio del gioco e del fumo) che abitava al numero 1, la topaia che faceva angolo, perennemente ignorata dal vento. Stava salendo davanti a me, lasciandosi dietro una scia quasi tangibile; maleodorante di vestiti sudati, mai lavati, di cellule morte e di piscia di gatta in calore.

- "Hi" - ; forzò di dire. Era americano. - "Da quando è partita la tua ragazza ti sei dato alla palestra invece che all'altra ginnastica?"
- "Ti devo dire la verità,..strano ma...da quando sono su quest'isola, il sesso non mi interessa quasi più".
- "Beh,...non dovresti dire così; dopotutto,.. sei italiano, no?" - La prima osservazione logica (se pure non brillante) che avessi sentito proferire da quel fantasma decomposto che pareva perdersi in cenere nella sconsiderata fatica di arrivare al 158 esimo gradino; e da lì alla casa dei gatti, nutriti con mangimi adulterati. Forse non era così dissociato dalla realtà come poteva sembrare. Allora, mentre gli passavo a fianco per andargli avanti ed eludere la sua pestifera scia, gli ho chiesto:

- "Scusa, non mi ricordo il tuo nome...?"
- "Mi chiamo DAN".

puttane qualificate ma indolenti

Diciamo che, in generale, su un'isola tailandese fra le più frequentate, le donnine allegre (puttane qualificate) hanno un ruolo fondamentale per lo sviluppo economico. Ce ne sono in abbondanza, si sa, e in abbondanza si trovano anche i trans e i transex. Per questa ragione, tanti sono i turisti italiani, che gli indigeni hanno iniziato a parlare italiano già da parecchi anni.

Dopo aver sofferto alcune notti di noia mortale e di riti orgiastici posticci, incontrai una donna slanciata e apparentemente affascinante. Avendo compreso bene i miei pensieri - mentre con gli occhi le percorrevo le cosce, giungendo fino alle parti intime e volutamente mal celate - mi fece un sorriso ampio che pareva far diradare tutte quelle nubi di fumo e di alcol. La femmina era austriaca. Non era una donnina allegra del posto. Quindi doveva esserci una spinta dinamica diversa che mi impose di seguirla fino al suo albergo, camminando in quelle stradine sempre affollate di degenerati e motorini.

Arrivati, lei, davanti a me, entrava nello striminzito corridoio della hall di quello che presumibilmente era il suo albergo; io restavo fuori, come un cane analfabeta che tuttavia intuisce i limiti delle buone maniere imposte dalla direzione del piccolo albergo per portafogli coscienziosi. Lei fece alcuni passi in aventi, pareva andasse verso le scale e dipoi a letto; invece cambiò idea; si volse e tornò verso di me sorridendo, con quella bocca enorme dai denti gagliardi e bianchissimi.

- "This is my boyfriend" - disse, sorridendo, e mi indicava un piccolo fantasma con i baffi aperti sui lati della faccia come i manubri di una motocicletta di quelle di quelle rifatte sul modello di un tempo, quelle dal rumore più insistente. Anche il fantasma sorrise; gli si alzarono i baffi e un'altra chiostra di denti bianchi artificiali iniziò a brillare da quella finestra scarsamente illuminata di quello squallido albergo in quella stradina affollata di quella stupida notte.

Più tardi andai a mangiare la pizza dal mio amico Savio. Almeno una cosa intelligente potevo ancora farla. Ancora non riuscivo a capire che cavolo voleva da me quella donna misteriosa con quei suoi sorrisi equivoci e infruttuosi. Ed ero turbato, cosa non avevo capito? Cosa avevo sbagliato?


- " A me, quando una donna mi sorride in quel modo, io mi allontano, scappo..." - spiegava Savio mentre gli confidavo le mie angoscianti perplessità.

- "Perché?"

- "Perché... io lo specchio a casa ce l'ho, ...tu ce l'hai?"